Scendiamo adesso lungo la Valle del Sillaro, seguendo le indicazioni per Sassoleone: questo tratto � molto poco frequentato e piuttosto divertente per chi guida, a patto di avere le sospensioni ben tarate, perch� non ci sono buche ma parecchie ondulazioni e le curve si succedono immediatamente raccordate l'una alla successiva. Pi� in basso, dopo Sassoleone, la strada si fa pi� aperta e si procede veloci in scioltezza. Alla fine del tragitto troviamo la cittadina di Castel S.Pietro, che pu� valere una sosta per visitare il centro.
Ora non resta che rientrare, si pu� prendere la via Emilia e l'A14; io consiglio, per chi torna a Bologna, di sfruttare gli "Stradelli Guelfi" (s.p. 56 Colunga) raggiungibili seguendo prima le indicazioni per l'autostrada e poi deviando a sinistra per Poggio. In caso seguiate questo percorso, all'altezza di Ozzano (cio� quando vedrete i sei silos del Consorzio Agrario) sar� bene che facciate attenzione ai pericoli che vengono dal cielo :-)
Consiglio di proseguire fino a Castel del Rio e poi svoltare a sinistra per
Sassoleone, da dove ci si immette nel percorso descritto prima. Scendendo invece fino
a Imola ci si trova in una strada piena di traffico sardomobilistico :(
Riola di Vergato - La Scola - Montovolo
A circa un ora dal centro di Bologna si pu� trovare un piccolo borgo mediovale
praticamente intatto, perch� poco conosciuto e visitato, che vale una visita (vedi qualche foto).
Pu� bastare
una sosta di pochi minuti durante il tragitto che si percorre per
andare, in estate, a fare un bagno al lago di Suviana.
Si arriva dalla citt� seguendo la ss.64 "Porrettana", si entra nel centro
di Riola assecondando le indicazioni per Suviana o Campolo: dentro il paese si
vede una moderna chiesa disegnata dal famoso architetto A. Aalto mentre poco fuori
si noter� senza dubbio la Rocchetta Mattei, stravagante maniero costruito nel
secolo scorso dall'omonimo Conte, personaggio pi� che bizzarro; basti sapere che
la sua camera da letto era accessibile solo tramite una specie di ponte levatoio che
il Conte ritirava prima di dormire in modo da sentirsi sicuro e inattaccabile.
Dopo un paio di chilometri si trova un bivio: proseguendo si va verso Suviana,
svoltando a sinistra (seguendo le indicazioni opportune) si inizia a salire verso
Montovolo ma, prima del paese di Campolo si trova, a destra
la breve strada che porta a La Scola di Vimignano. Vedrete il nastro
d'asfalto interrompersi: � il momento di fermarsi, spegnere il motore e togliere
il casco: davanti a voi si trova il borgo mediovale. Peccato che il primo impatto
visivo sia rovinato brutalmente da un orribile telefono pubblico Telecom, giallo, squadrato,
piantato violentemente nel fianco di una casa antica. Conviene sfuggire a questa
visione inoltrandosi sul selciato delle stradine interne alle case. Questo
centro � nato attorno all'ottavo secolo ed era un luogo strategico di confine,
nonostante questo lontano dalle principali arterie di traffico, per cui � rimasto
intatto. La maggior parte degli edifici che compongono l'abitato sono del quattrocento-
cinquecento, e sono notevoli i cipressi ultracentenari che si trovano all'interno:
uno di loro � fra i pi� antichi alberi italiani.
Se invece di prendere la deviazione per La Scola si procede verso Montovolo
(consigliata la moto da Enduro, anche non specialistica) si arriva al Santuario, poco oltre
il quale si pu� ammirare il panorama dal Balzo di S.Caterina.